L'inizio dell'itinerario si raggiunge in automobile dalla stazione ferroviaria di Edolo, seguendo le indicazioni per Monte Faeto" ed i primi cartelli gialli "segnavia" (sentiero 95 - Piz Tri). Attraversato il ponte sul fiume Ogliolo, si sale per circa 6 Km. per una stretta carrozzabile si raggiunge la località "Faeto 1000" dove si parcheggia. Seguendo le frecce indicatrici si sale lungo una mulattiera tra boschi e prati e si raggiungono le baite "Presas" (1325 m.). Si prosegue poi salendo prima una ripida mulattiera attraverso un bosco misto di larici, abeti e faggi con ricco sottobosco di mirtilli, rododendri e ginepri e si fiancheggiano i prati dei "Corvedài" dove la strada diviene meno ripida. Raggiunta la prima sorgente con una piccola fontana in legno, la mulattiera termina ed inizia il sentiero che, con qualche tornante ed una diagonale in mezzo al bosco, porta ai prati, con tipiche cascine, della località "Brunò" " (1506 m. ore 1,30). Il panorama, che già spaziava su Edolo e i monti che lo circondano, diviene qui molto più ampio e si estende anche verso il Bernina e le montagne dell'Alta Vallecamonica e tutta la zona occidentale dell'Adamello, sino al Pizzo Badile ed ancora più a Sud. Spostandosi di alcune decine di metri verso Est si può salire un piccolo dosso che, oltre ad essere particolarmente panoramico, nasconde i resti di una postazione di artiglieria della 1^ Guerra Mondiale.
Si prosegue ora in direzione della vetta lungo la dorsale che fa da confine tra i comuni di Edolo e Malonno. Il sentiero diviene quasi pianeggiante e si inoltra tra radure e boschi di larice, abete rosso e bianco. A circa 1700 m. di quota si incontra un cartello indicatore e, nei pressi, una sorgente. Lasciato quindi il bosco, si prosegue tra larici e cespugli di rododendro raggiungendo alcuni piccoli laghetti e zone paludose con tipica flora. Attraversato un ponticello in legno si arriva ad un piccolo dosso, a quota 1930 m. si raggiunge l'ultimo ed il più grande tra i laghetti dei Piz Tri, circondato da rododendri che in luglio si ricoprono di una fantastica fioritura. Nei pressi del laghetto, sul versante a monte, si trova l'ultima sorgente prima della salita finale (1930 m. - ore 3,15).
Poco sopra, il percorso segue una vecchia strada militare che, con diagonali e tornanti, risale i fianchi erbosi della cima.Raggiunta la vetta rocciosa (2308 m. - ore 4,45 circa), si può godere di un panorama che è davvero insuperabile: la Concarena, le prealpi bresciane, il gruppo dell'Adamello con le cime del Blumone, del Badile e del Re di Castello, il gruppo del Baitone, le cime camune del gruppo Ortles-Cevedale, i ghiacciai del Bernina; nelle giornate più limpide, si intravede il Monte Rosa.